Una lunga storia, quella che accomuna Volvo Penta e l’India, che ha generato il 5,1 e il 7,7 litri per applicazioni off-road. Una storia che produce finalmente frutti anche in loco e non solamente per l’export. Hanno visto infatti la luce i primi “figlioletti” indiani di Volvo Penta. I primi motori del costruttore svedese sono usciti recentemente dalla linea di produzione dello stabilimento di Ve Powertrain. Rappresenta il primo passo dell’espansione di Volvo Penta verso il subcontinente indiano, servito da ormai oltre vent’anni: l’azienda è ora pronta per fornire ai clienti indiani motori off-road che, azzardando un’espressione assai in voga, potrebbero essere declinati come “a chilometro zero”. Una scelta che, gettando lo sguardo agli equilibri politico-economici del paese, non può certo che riscuotere l’apprezzamento del primo ministro Modi, artefice della campagna “Make in India” pensata per incoraggiare le multinazionali ad aprire sedi produttive nel subcontinente.

Volvo Penta mette radici in India

Il plant Ve Powertrain (Vept) è stato inaugurato nel 2013, frutto della joint venture Ve Commercial Vehicles, di cui fanno parte il gruppo Volvo ed Eicher Motors. Una linea di produzione è stata dedicata espressamente ai motori Volvo Penta. Nello specifico, si tratta dei citati 5,1 e 7,7 litri, i Tad57X e Tad 87X, certificati per lo standard di emissioni locale, il Bharat Stage III. Tra le prime realtà industriali a ricevere i motori finalmente “made in India” c’è Til, un costruttore di gru, cliente affezionato di Volvo Penta. Quest’area del mercato globale può aiutare gli svedesi a consolidare ulteriormente la curva di crescita dei motori offroad nel bilancio di Götebörg.

Pronti a normative più stringenti sulle emissioni

«Per noi è un momento cruciale – ha affermato il numero uno di Volvo Penta in India Jonas Nilsson -. Anche se sono già vent’anni che forniamo prodotti e motori al paese, il fatto di poterli produrre sul posto è un passaggio successivo. Ora siamo pronti per qualsiasi esigenza del mercato». Il governo indiano, si ritiene, annuncerà nel breve termine misure più restrittive per le emissioni, modificando una situazione che vede oggi in vigore nel paese asiatico regole decisamente più lasche rispetto a quelle in essere nel vecchio continente, mettendosi così in scia all’altra tigre asiatica, la Cina: «Produciamo già motori che ottemperano ai più restrittivi standard di emissioni, e saremo in grado di introdurre tecnologie adatte a standard ancora più severi quando la normativa in India cambierà» afferma Giorgio Paris, vertice del segmento industriale di Volvo Penta.

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