Politecnico di Torino e Fca. Dopo Fpt, anche la casa madre ha deciso di rinnovare la collaborazione con una delle eccellenze formative dell’ingegneria italiana. Si parla, appunto, sempre di Politecnici, uno è quello di Milano e l’altro quello di Torino.

FPT INDUSTRIAL E POLIMI

Tra Politecnico di Torino e Fca la relazione proseguirà fino al 2022

Questa collaborazione tra Fiat Chrysler Automobiles e il Politecnico, nata nel 1999, proseguirà fino al 2022. L’idea è sempre quella di poter fornire agli studenti una solida preparazione tecnico-scientifica generale in campo autoveicolistico.

Il protocollo d’intesa, sottoscritto a Torino dal presidente di Fca John Elkann e dal Rettore del Politecnico Guido Saracco, rilancia per la quarta volta le iniziative di cooperazione (rinnovate già nel 2010 e nel 2014).

L’accordo riguarda soprattutto il Corso di Laurea di Ingegneria dell’Autoveicolo, oltre che alcune attività di ricerca di interesse comune. In particolare, prevede un impegno da parte di Fca per un ammontare totale di 7,4 milioni di euro, pari a 1,85 milioni di euro all’anno. In particolare, gli obiettivi a livello didattico, formativo, di ricerca e di innovazione sono focalizzati non solo sulle nuove sfide tecnologiche come l’elettrificazione della mobilità, la guida autonoma e interconnessa del futuro e la fabbrica digitale ed ecologica, ma anche su possibili iniziative di sviluppo del profilo internazionale della didattica.

collaborazione politecnico di torino e fca

Gli effetti non tardano a mostrarsi

Positivo il bilancio sulla ricaduta occupazionale del percorso formativo autoveicolistico. Ad un anno dalla Laurea, risulta occupato il 96% circa dei neolaureati magistrali. Il 30% dell’attività didattica è stata erogata da manager e professionisti di Fca, che hanno anche collaborato a numerosi programmi di ricerca congiunti, oltre che workshop e programmi di formazione. Il tutto per offrire agli studenti ulteriori opportunità di approfondimento su aspetti tecnologici ed organizzativi di attualità per l’industria.

Dal punto di vista dell’internazionalizzazione, l’accordo ha favorito, nel quadriennio scorso, la sottoscrizione di cinque accordi tra il Politecnico e diverse università negli Stati Uniti e in Canada, tra le quali l’Università of Windsor con la quale è attivo un percorso di laurea internazionale. Sempre nell’ambito dell’ingegneria dell’autoveicolo.

Negli ultimi quattro anni è stato inoltre possibile sviluppare all’interno dell’accordo 57 progetti di ricerca, focalizzati sui cluster: “Electrified propulsion connected and automated driving”, “additive manufacturing”, “new materials for lightening and recycling” e “industry 4.0”.

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Le parole delle due parti

Il Presidente di Fiat Chrysler Automobiles, John Elkann ha commentato: «Il rinnovo di questo accordo conferma il nostro impegno nato quasi vent’anni fa per rafforzare il legame tra l’accademia e l’industria automotive: continuiamo a sostenere le eccellenze del Politecnico di Torino non solo per rendere più efficienti e funzionali le automobili di oggi, ma anche per immaginare insieme come ci muoveremo domani. La nostra collaborazione, che vede aumentare da quest’anno le università internazionali coinvolte, sarà fondamentale proprio per questa sfida: sviluppare i saperi e la cultura dell’innovazione necessari per competere sui mercati mondiali anche in futuro».

Il Rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco, ha invece ricordato: «Oggi il mondo dell’automotive è profondamente cambiato e richiede competenze sempre più multidisciplinari. Il rinnovo dell’accordo con Fca conferma un rapporto di partnership ormai consolidato con una realtà alla quale l’Ateneo è profondamente legato e che ha permesso la nascita di uno dei primi percorsi formativi in Europa e nel mondo in Automotive Engineering progettati congiuntamente dall’industria e dall’accademia. Ci concentreremo nei prossimi quattro anni su tematiche di ricerca avanzata e interdisciplinare, potenziando la dimensione internazionale e la rete di collaborazioni necessaria per costruire percorsi di ricerca e formazione adeguati per rispondere alle sfide globali».

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