«Il nostro settore si sta riorientando verso il biometano. Il percorso che conduce all’obiettivo del 10 percento di biocarburanti appare in salita». Ci eravamo lasciati in maggio, con Lorenzo Maggioni, capo dell’R&D del Cib, il Consorzio italiano biogas. Ci ritroviamo con Piero Gattoni, che del Cib è tra i fondatori e presidente, in quel di Ecomondo, alla quarta edizione della ‘Piattaforma tecnologica nazionale biometano’.

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Biometano significa anche bio-Gnl. Nella foto la presentazione dello Scania Oc13 101, all’Ecomondo 2017

Buongiorno, Gattoni. Si registra una effervescenza quasi sospetta del biogas dopo il Decreto 2 marzo 2018. Fisiologica traiettoria di crescita o euforia transitoria da incentivi?

Guardi, se si trattasse solo di euforia da incentivo non avremmo raggiunto un così ampio consenso da parte del mondo agricolo e dell’industria. Ritengo che la traiettoria del gas sia incastonata negli obiettivi europei di lungo periodo. La transizione sarà un percorso lungo e il biometano costituisce una risorsa fondamentale.

Declinazione agricola ed economia circolare. I coltivatori diretti sposeranno questa suggestione o è destinata ad eclissarsi? Il biometano sarà cioè il combustibile da trazione del mondo agricolo?

Uno dei punti di forza del biometano in Italia è proprio l’iscrizione dei consumi agricoli nel registro di quelli supportati. Nel settore primario ci troviamo però tuttora in una condizione statica. Attendiamo segnali di indirizzo nel lungo periodo, per stimolare gli operatori della filiera a investire in questa direzione.

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Piero Gattoni, presidente del Consorzio italiano biogas

Quali prospettive di diffusione della rete di biometano per autotrasporto?

Il settore dei trasporti pare pronto: oltre a consolidare l’utilizzo del biometano, esiste un grande potenziale nello sviluppo di una rete di bio-gnl. Il bio-gnl sarà decisivo nel mondo della logistica e troverà naturale applicazione nei trasporti pesanti e marittimi, settori di difficile elettrificazione.

A proposito di bio-gnl: cosa deve succedere per trasformare la pietra filosofale in un bene di largo consumo?

Serve innanzitutto consolidare la sensibilità dell’industria nella riduzione della propria carbon footprint, una tendenza sempre più emergente nel nostro paese, e occorre stimolare gli autotrasportatori a convertire le flotte.

BIOGAS ITALY: UNO SGUARDO AL FUTURO

E quale rapporto tra biometano e idrogeno? È plausibile la diffusione di questa tecnologia entro la metà del prossimo decennio?

Certamente si, l’idrogeno rappresenta un vettore decisivo nella realizzazione di un futuro energetico e a zero emissioni, ma necessita di uno sviluppo infrastrutturale rilevante. Non è da dimenticare però la grande potenzialità rappresentata dalla combinazione dell’idrogeno verde con la CO2 biogenica degli impianti biogas, a rinforzo della produzione di ulteriore biometano, direttamente utilizzabile nelle infrastrutture esistenti.

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