Mann+Hummel mette le ali (grazie alle acquisizioni) e pone le basi per l’espansione fuori dal perimetro automotive. Fatturato in crescita del 14 per cento (3,48 miliardi) ed Ebitda passato da 239,5 a 334,5 milioni (si è attestato al 9,6 per cento contro il 7,9 per cento del 2015): le cifre secche, diramate dall’azienda tedesca nei giorni scorsi, delineano i contorni di una situazione societaria più che rosea. Non solo cresce, ma dà anche lavoro: i collaboratori (in virtù dell’acquisizione del ramo filtrazione di Affinia Group nel maggio 2016) hanno superato per la prima volta la cifra di 20mila. E si prepara ad esplorare nuovi orizzonti.

Missione filtrazione

Mann+Hummel si occupa di filtrazione, offrendo un vasto range di componentistica, dai sistemi filtranti ai sistemi di aspirazione, dai collettori ai filtri aftermarket. Il settore automotive è attualmente lo sbocco principale delle attività della’azienda, che con le sue controllate ha oltre 60 sedi in tutto il mondo. Tuttavia, non tutti gli indici sono in crescita: il fatturato e i risultati hanno subito le conseguenze di effetti negativi specifici. L’andamento negativo della valuta e delle indennità sulle acquisizioni ha influito sul fatturato e sui risultati (Ebit), si legge nella nota diramata dagli uffici Mann+Hummel. Il risultato ante oneri finanziari e imposte (Ebit), pari a 115,7 milioni di euro, è stato inferiore al valore dell’anno precedente; ciò corrisponde a un margine operativo netto del 3,3 per cento (2015: 4,5 per cento).

Grandi investimento in R&S

Il focus dell’azienda rimane ben saldo sui sistemi per la filtrazione: «Già oggi sviluppiamo e realizziamo tecnologie all’avanguardia per la salute e la mobilità delle persone. Domani cresceremo in modo sempre più redditizio anche con le applicazioni di filtrazione al di fuori del settore automobilistico», ha annunciato il Presidente del Consiglio di Amministrazione Alfred Weber durante la presentazione dei dati per l’anno commerciale 2016. «I settori automobilistico e meccanico si trovano a un punto di svolta. Lo stesso dicasi per il nostro modello commerciale. A guidare tale svolta sono soluzioni di trasporto alternative, la digitalizzazione e la crescente importanza della sostenibilità. Occuparsi della mobilità e dell’industria del futuro non è mai stato così interessante e ricco di opportunità», ha aggiunto. Gli investimenti in Ricerca e Sviluppo sono stati consistenti: 126 milioni nel 2016. L’Ufficio Brevetti e Marchi tedesco (DPMA) lo ha annoverato per il sesto anno consecutivo tra i 50 richiedenti più attivi. Per quanto riguarda lo staff, nel 2015 erano impiegati presso Mann+Hummel 16.607 collaboratori in tutto il mondo, viene specificato nel medesimo comunicato. Con l’acquisizione di Affinia Group il numero dei collaboratori è aumentato considerevolmente. Nell’anno di esercizio 2016, nel gruppo aziendale erano impiegate 20.646 persone.

Un 2017 a quota 3,8 miliardi per Mann+Hummel

E il 2017? Alla luce del fatto che, per la prima volta, l’acquisizione di Affinia Group verrà consolidata per un intero anno commerciale, Weber si aspetta un fatturato a quota 3,8 miliardi e un miglioramento della redditività operativa. «Mann+Hummel è finanziariamente molto solida e ben organizzata dal punto di vista tecnologico -sono parole del presidente -. Sappiamo dove vogliamo arrivare e siamo pronti per il futuro». Secondo Weber vi sono ottime opportunità nella trasformazione digitale così come nelle attività alternative: «Il futuro appartiene a macchine e vetture pulite, intelligenti e in grado di collegarsi in rete. Da ciò derivano nuove attività commerciali per la nostra azienda».

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